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TERRA TERRA TERRA!

Dopo tanto navigare e tanto oceano negli occhi, vedi un  un profilo confuso all’’orizzonte. Speri che sia veramente terra, cerchi di non perdere quel profilo, quell’ombra nella foschia. Il tuo sguardo ritorna su quel punto dopo pochi minuti, ma ti sembra di non vedere più nulla. Poi nuovamente la rivedi, mimetizzata tra le nuvole. Sai quante miglia mancano, quindi sai che quel segno incerto, quasi  strappato all’illusione potrebbe proprio essere lei, St. Lucia. 

E piano piano la speranza si trasforma in certezza. L’orizzonte ti svela lentamente i contorni della tua isola. E scoppia la gioia, la felicità per aver concluso l’impresa, per essere arrivati. La stanchezza lascia il passo all’euforia. Si conclude un capitolo. 

Siamo arrivati a St. Lucia lunedì sera, dopo 12 giorni di navigazione! 

I primi giorni abbiamo visto delle balene, capodogli e delfini. Poi il nulla. Qualche uccello incuriosito era l’unico diversivo ad uno scenario che si presentava sempre uguale. Era come se spazio e tempo si fossero fermati e noi navigassimo in una dimensione parallela, in una specie di loop in cui i giorni si susseguono uguali. Sullo schermo del navigatore, il diminuire delle miglia mancanti all’arrivo era l’unica certezza che effettivamente stavamo procedendo nella giusta direzione!

Siamo partiti il 21 novembre da Mindelo, in totale assenza di vento. Abbiamo deciso quindi di partire a motore, di risalire a Nord in cerca di vento. Lo abbiamo trovato dopo poco, ma solo per poche ore. Quindi poi abbiamo ripreso a navigare a motore, per un totale di 19 ore. Poi finalmente abbiamo incontrato l’Aliseo, che non ci ha più lasciati e ci ha portati diritti a St. Lucia, con una velocità media di 7 nodi e con eccezionali punte di 14 nodi quando Lallona surfava sull’onda. Il vento si e’ mantenuto costantemente tra i 13 e i 22 nodi, con direzione ENE quasi immutata per tutto il viaggio. Questo ci ha consentito di utilizzare per la maggior parte del tempo il pilota a vento al posto del pilota tradizionale. Le onde erano a tratti imponenti e dolci, e trascinavano la barca fin sopra la loro sommità per poi lasciarla surfare in discesa. Queste erano le onde che ci immaginavamo di incontrare, le famose onde oceaniche alte metri e metri ma con un periodo molto lungo. A tratti invece erano frastagliate e disordinate, e maltrattavano la nostra povera Lallona, facendoci rollare incessantemente. 

Dopo un paio di giorni abbiamo deciso di tagliare a Sud, perché il meteo dava vento leggermente più forte. Abbiamo incontrato svariati groppi, soprattutto verso St.Lucia. 

Durante la navigazione abbiamo avuto dei problemi alla drizza della randa, che sforzava sull’albero e si logorava a causa della posizione a 90 gradi della randa. Abbiamo tirato giù la randa e tagliato la parte rovinata della drizza svariate volte, poi, grazie alle indicazioni di Evolutionsails, il nostro fornitore delle vele, siamo riusciti a modificare l’attacco della penna alla drizza ed abbiamo risolto il problema, prima di accorciare troppo la drizza!!!

Abbiamo anche avuto un problema all’elica del motore, che con la velocità della barca iniziava a muoversi ed a vibrare in maniera eccessiva. Abbiamo dovuto quindi bloccare l’asse dell’elica con una cima per evitare le vibrazioni che avrebbero potuto danneggiare seriamente la barca. 

Abbiamo visto l’isola quando mancavano una quarantina di miglia e procedevamo con andatura a farfalla. Proprio prima di arrivare alla linea di arrivo abbiamo liberato l’asse dell’elica per accendere il motore e ci siamo resi conto che il motore non partiva più. Abbiamo quindi passato la linea di arrivo alle 20.31 e dato ancora a vela subito dopo, a mano perché il verricello dell’ancora aveva smesso di funzionare!  Giuseppe e Luca si sono tuffati per controllare al buio l’asse del motore e verificare che non ci fosse un problema con la boccola o che non ci fossero alghe o reti incastrate nell’elica. Poi abbiamo ricaricato le batterie del motore, temendo che fossero scariche. Ma nonostante la ricarica il motore non partiva. Abbiamo ricontrollato le batterie ed abbiamo notato che in effetti si trattava solamente di un cavetto che si era semplicemente sfilato dalla batteria. Abbiamo tirato un sospiro di sollievo, Claudio e Pierpaolo hanno tirato su l’ancora a mano e siamo ripartiti per la marina. 

Una volta arrivati in marina, le altre barche della ARC ci hanno accolto con strombazzamenti vari e con incitazioni! Un’amichetta di Sara, arrivata 1 giorno prima, ci ha salutato all’arrivo insieme alla sua famiglia! 

Arrivati al molo Giorgia, la figlia di Luca e  Gea, un’amica di Pierpaolo, ci hanno accolto calorosamente! 

La vita a bordo è passata tranquilla, a parte alcuni nervosismi e stanchezza che piano piano si accumula. In barca eravamo tanti e nonostante tutto siamo riusciti a gestire i nostri diversi modi di essere, le nostre esigenze ed i nostri difetti, soprattutto grazie ad una grande tolleranza. Io mi sono conquistata un turno di guardia bellissimo, dalle 6.00 alle 10:00, che mi ha permesso di assaporare la notte, con le stelle nel cielo ed il plancton che brilla nell’acqua smossa dalla barca ed i racconti freschi delle ore di buio, dei groppi e dei cargo in lontananza, e di assistere a 11 splendide albe, sempre apparentemente uguali ma in fondo diverse.

Le bambine sono state bravissime, si sono annoiate molto ma sono state felici di far parte dell’avventura. L’arrivo a terra è stato molto emozionante per loro, ora sono contentissime di aver ritrovato le amiche che si erano fatte a St. Lucia e avevano rivisto a Capo Verde. Siamo arrivati 15esimi overall, e quindi da quando siamo qui ogni tanto arriva qualcun altro ed è veramente emozionante andare ad accoglierli per congratularci con loro, ascoltare le loro storie e rivedere volti che, sebbene conosciamo poco, ci sono cari perché hanno vissuto con noi la stessa avventura. 

Il resto dell’equipaggio ha lasciato Lallona ieri e noi siamo nuovamente in quattro. Un grazie di cuore a Pierpaolo, Luca, Claudio e Marco, che sono stati preziosissimi per noi.

In questi giorni ci godiamo St. Lucia, le attività della ARC, i nostri nuovi amici ed i loro progetti. Il 13 lasceremo l’isola e ci dirigeremo a Sud, in attesa dell’arrivo di Michele ed Antonella, con Francesco ed Elena Sofia, con cui passeremo un natale ed un capodanno molto diversi. 

Lallona in oceano: il video

 

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